Nuove opportunità per le StartUp. Scopri Smart and Start!

Ai nastri di partenza il pacchetto di misure a favore delle startup innovative.

Pubblicata dal ministero dello Sviluppo economico la circolare che definisce i nuovi criteri e le modalità di presentazione delle domande per richiedere l’agevolazione prevista dalla misura Smart&Start Italia che ha l’obiettivo di sostenere la nascita e lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale, di neo-società – non più di 60 mesi di vita – che puntano a innovare il sistema produttivo italiano. Le domande potranno essere inviate a Invitalia, soggetto gestore della misura, a partire dal 20 gennaio 2020.

Startup, le risorse in campo

Smart&Start Italia ha a disposizione circa 90 milioni di euro di risorse per finanziare piani d’impresa, di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro, finalizzati alla produzione di beni e l’erogazione di servizi ad alto contenuto tecnologico e innovativo. I piani d’impresa potranno essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital Innovation Hub.

Le principali novità introdotte, sulla base del decreto ministeriale del 30 agosto 2019, riguardano:

  • la semplificazione dei criteri di valutazione e di rendicontazione,
  • l’introduzione di nuove premialità,
  • l’incremento del finanziamento agevolato fino al 90%,
  • un fondo perduto fino al 30% per le imprese del Sud e un periodo di ammortamento fino a 10 anni.

Il “nuovo corso” delle agevolazioni

Con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 30 agosto 2019, adottato in attuazione delle disposizioni del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, sono state apportate modifiche al decreto 24 settembre 2014, finalizzate ad una revisione della disciplina attuativa dell’intervento improntata, tra l’altro, alla semplificazione e accelerazione delle procedure di accesso, concessione e erogazione delle agevolazioni, anche attraverso l’aggiornamento delle modalità di valutazione delle iniziative e di rendicontazione delle spese sostenute dai beneficiari.

smart and start

La misura è riservata alle startup innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese e in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto-legge n. 179/2012.

Le startup devono essere classificabili di piccola dimensione.

Ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • significativo contenuto tecnologico e innovativo (sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things),
  • valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

Possono presentare domanda di agevolazione anche le persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa. In tal caso, la costituzione della società deve intervenire entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Possono ottenere le agevolazioni Smart&Start Italia anche le imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano

Informazioni aggiuntive:

Scheda sintetica: in un click tutte le informazioni di cui hai bisogno

Modulistica: scopri la documentazione necessaria per accedere a questa iniziativa per le StartUp

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IBS Consluting vola a Brema per SpaceAcademy

Manca pochissimo alla seconda edizione di #SpaceAcademy del progetto SpaceUp!

Il prossimo 18 e 19 novembre, IBS Consulting sarà a Brema con gli altri partner, per fornire servizi di supporto e consulenza altamente specializzati ad alcune start-up selezionate, attive nel settore spazio.

spaceup brema

Visita il sito del progetto per conoscere l’agenda dei due giorni di evento, scopri SpaceUp

Bando Archè al servizio di Start-up, 16 milioni di agevolazioni.

Nuovo supporto alle Start-up in fase di avviamento e consolidamento. Questo quanto offre il bando Archè che prenderà il via a partire dal 2 Ottobre.

Sostegno alle Start-up in fase di avviamento

 “Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – è quello di favorire l’impresa e il fare impresa, attraverso il sostegno sia nelle fasi di avvio che in quelle di consolidamento, in modo da poter aumentare le possibilità di sopravvivenza nel breve, ma soprattutto nel medio termine”.

A chi è destinato il bando Archè?

Il provvedimento, che rende disponibili 16 milioni di euro, serve per promuovere le nuove realtà imprenditoriali lombarde – micro, piccole e medie imprese (Mpmi) e liberi professionisti – sia in forma singola, sia in forma associata.

Scopo e finalità del bando Archè

Il bando è diviso in due ‘Misure’. Con la ‘Misura A’ si finanziano le attività di nuova o recente costituzione, fino a un massimo di 2 anni. Con la ‘Misura B’ le attività avviate da più di 2 e massimo 4 anni.

Quanto ammonta l’importo dell’agevolazione?

 Il contributo a fondo perduto si configura così:

  • per la ‘Misura A’: a fronte di un investimento minimo di 30.000 euro l’incentivo arriva a un massimo di 50.000 euro;
  • per la ‘Misura B’: fino a un massimo di 75.000 euro, a fronte di un investimento minimo di 40.000 euro.

Quali sono le spese ammissibili al bando Archè?

Sono considerate spese ammissibili, per la ‘Misura A’ – a titolo esemplificativo – azioni quali: l’acquisto di nuovi impianti, attrezzature, materiali, macchinari, hardware e software; la ristrutturazione funzionale dei locali per l’attività di impresa/professionale (escluso spese tecniche e di progettazione); le spese di locazione/noleggio per attrezzature tecnico-specialistiche e per laboratori/sede oggetto di intervento.

Per la ‘Misura B’ – sempre a titolo esemplificativo – l’acquisizione di immobili destinati a sede produttiva, logistica, commerciale (immobile che deve essere ubicato all’interno del territorio regionale); l’acquisto di brevetti, licenze d’uso e servizi software di tipo ‘cloud’.

Sono esclusi i soggetti che operano nel settore ‘Alloggio’ come alberghi, bed and breakfast e case per le vacanze.

Tempistiche di presentazione della domanda

Lo sportello chiuderà il 15 novembre, salvo anticipo per esaurimento risorse. Il soggetto attuatore è Finlombarda. Tutte le info sul sito www.regionelombardia.it

Se vuoi accedere al bando entra in contatto con IBS Consulting compilando il form sottostante. Un nostro consulente sarà a tua completa disposizione per formulare al meglio la presentazione e l’iter di accesso al bando Archè.

In apparenza le misure a favore dei progetti di innovazione di piccole e medie imprese e startup contenute nella Legge di Bilancio 2019 sembrano invertire la rotta rispetto ad alcuni elementi decisivi della politica economica dei governi precedenti, come il Piano Industria 4.0, riconosciuto da molti come un effettivo sostegno alla crescita.

Alcuni osservatori fanno tuttavia notare che oltre alle ombre il testo contiene anche alcune luci, tra cui, ad esempio, provvedimenti a sostegno di startup e società ad alto contenuto di innovazione tecnologica. In questo approfondimento, pubblicato su crowdfundingbuzz.it, Fabio Allegreni illustra, ad esempio, nel dettaglio i provvedimenti, confrontandoli con quanto fatto fino ad ora. 

Il primo dato che emerge dal contributo è che, a partire dall’approvazione del “decreto crescita 2.0” del 2012, il cammino fatto in favore dell’innovazione è stato “denso e dirompente”.

Alcuni dei principali provvedimenti a favore delle startup sono i seguenti: 

  • istituzione di startup e PMI innovative (con tutti i relativi vantaggi)
  • equity crowdfunding
  • Smart&Start e Invitalia Ventures
  • fondo di garanzia per le startup innovative (erogati 357 milioni di euro a 1.117 società, di cui solo 9 in sofferenza)
  • super e iper ammortamento per investimenti in “Industria 4.0”
  • credito d’imposta del 50% (fino a un massimo di 500k) per le spese di consulenza finalizzate alla quotazione in borsa.

Dopo aver elencato la lunga strada percorsa fino qui, l’approfondimento evidenza che il testo della Legge di Bilancio contiene anche alcuni aspetti positivi che proseguono nel solco positivo tracciato dagli interventi di politica economica dei precedenti governi. Vanno in questo senso, lo stanziamento di 30 milioni all’anno per 3 anni a favore di fondi di VC che investono 85% in PMI non quotate e 15% in quotate; lo stanziamento di 15 milioni per 3 anni a favore delle imprese che investono in Artificiai Intellegence, Internet of things e Blockchain; il Voucher per il 50% (fino a max 40k) per tutte le aziende che si dotano di un “innovation manager” che offra prestazioni consulenziali specialistiche per la trasformazione tecnologica e digitale e, in particolare, l’ammodernamento degli asset gestionali e organizzativi e l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. 

Naturalmente, oltre a questi, ci sono anche alcuni aspetti negativi già segnalati da molti commenti preoccupati: viene infatti ridotto l’Iperammortamento per alcuni tipi di investimento e non viene rinnovato il Superammortamento per i beni strumentali tradizionali. Anche se, alcuni emendamenti in discussione in Parlamento sembrano segnalare l’apertura degli stessi esponenti della maggioranza di governo ad aprire a forme di sostegno più decise.

Contattaci per scoprire come sfruttare al meglio i vantaggi: 

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Startup: una realtà in forte aumento

Nonostante lo scarso contributo dei mercati finanziari, l’Italia ha ormai un numero importante di startup innovative, che si distribuiscono nella Penisola riflettendo la struttura tipica dei distretti manifatturieri. Per comprendere questa geografia è importante comprendere il contributo del Corporate Venture Capital, gli investimenti delle imprese mature in Startup innovative.

Dal 2012, grazie ad una sezione speciale del Registro delle Imprese dedicata alle startup innovative, l’Italia si è dotata di un sistema di incentivi con lo scopo di favorire l’innovazione e la produttività del sistema economico italiano. Oggi, per quanto il numero di startup che producono innovazione sia cresciuto, l’impatto di quest’innovazione sulla crescita e la produttività del Paese è ancora basso.

Quante sono le startup innovative?

Secondo i dati di Infocamere a giugno 2018 sono iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese 9.328 startup innovative. In realtà, solo una parte delle imprese che producono innovazione sono di fatto iscritte alla sezione speciale del registro, in parte perché ne ignorano l’esistenza, perché non soddisfano tutti i requisiti o perché non sono interessate ai vantaggi dell’iscrizione. Secondo diverse ricerche, ci sono almeno 14 mila startup innovative, tra quelle iscritte e quelle non iscritte al registro, in crescita del 12% rispetto al numero stimato due anni fa (fonte Cerved).

Dove si collocano le startup innovative?

Sulla distribuzione geografica delle startup influisce fortemente il (mancato) sostegno da parte dei mercati finanziari: la quasi totale assenza dell’apporto del venture Capital (97 milioni di dollari investiti in Italia contro gli 894 milioni della Francia, i 761 milioni del Regno Unito e i 447 milioni della Spagna per fare un esempio) costringe le imprese a cercare altre forme di sostegno finanziario.

Questa assenza è parzialmente compensata dal Corporale Venture Capital, cioè dagli investimenti delle imprese mature in startup innovative. Naturalmente, questo influisce pesantemente sulla geografia delle imprese innovative che sono raccolte nei distretti industriali, dove tradizionalmente si concentra la capacità produttiva e la tradizione manifatturiera italiana. È così che le imprese si concentrano nel Nord del Paese, seguono la dorsale adriatica e sono in ritardo nel Mezzogiorno.

Ecco quella che, ad oggi, si conferma come la via italiana all’innovazione: sistemi di innovazione aperta in cui l’innovazione è guidata dalle imprese che tradizionalmente hanno capacità manifatturiera, accesso ai mercati finali e alle risorse finanziarie.

Hai fondato una Startup e vorresti conoscere le possibilità di finanziarla?

Contattaci

Con una nuova circolare il Mise introduce modifiche significative alla misura, gestita da Invitalia e rivolta alle startup innovative, finalizzata a promuovere le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati di ricerca pubblica e privata.

Tra le novità:

  • termini procedurali più adeguati per ridurre i tempi d’accesso alle agevolazioni;
  • indicazioni sulle nuove categorie di spesa relative al marketing e al web marketing;
  • modalità per la nuova metodologia di rendicontazione delle spese d’investimento e dei costi di esercizio attraverso fatture non quietanzate;
  • oneri per le imprese beneficiarie relativi agli obblighi previsti dalle disposizioni di cui al Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FERS.

Chi può farne richiesta?

  • Startup innovative costituite da non più di 60 mesi, che sviluppano prodotti o servizi ad alto contenuto tecnologico, progetti nel campo dell’economia digitale,
    frutto della ricerca pubblica o privata, con valore della produzione fino a 5 milioni di euro.
  • Team di persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera.

Che cosa finanzia?

Finanzia progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento e sostenere costi di gestione aziendale.

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese di investimento agevolabili, sostenute dopo la presentazione della domanda e comunque entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento, riguardano:

  • impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica;
  • componenti hardware e software;
  • brevetti, marchi e licenze;
  • certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purché direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, nonché relativi interventi correttivi e adeguativi;
  • investimenti in marketing e web marketing.

I costi di gestione agevolabili, sostenuti nei 24 mesi successivi alla data di stipula del contratto di finanziamento, riguardano:

  • interessi sui finanziamenti esterni concessi all’impresa;
  • quote di ammortamento di impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici;
  • canoni di leasing ovvero spese di affitto relativi agli impianti, macchinari e attrezzature;
  • costi salariali relativi al personale dipendente, nonché costi relativi a collaboratori;
  • licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale;
  • licenze relative all’utilizzo di software;
  • servizi di incubazione e di accelerazione di impresa.

Qual è l’entità dell’agevolazione?

Ciascuna impresa richiedente, può beneficiare delle seguenti agevolazioni:

Finanziamento agevolato

Finanziamento chirografario a tasso 0 fino al 70% delle spese ammissibili (80% se la startup è costituita da giovani e/o donne
con un esperto in attività di ricerca all’estero) dalla durata massima di 8 anni.

Una quota a fondo perduto per le startup localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che restituiscono solo l’80% del mutuo agevolato ricevuto.

Servizi di tutoring

Le startup innovative costituite da non più di 12 mesi usufruiscono di servizi specialistici, che possono includere scambi con le migliori esperienze internazionali, identificati in base alle caratteristiche delle startup.

Come vengono valutate le domande?

Sono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione.

Da quando possono essere presentate?

La misura è aperta.

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Un mondo a sé è caratterizzato da quelle realtà imprenditoriali che rientrano nella categoria delle cosiddette start up innovative, di cui si sente parlare sempre più spesso. Ecco qualche elemento che aiuta a identificarle.

6 requisiti

Le start up innovative sono identificate dall’articolo 25, comma 2, del DL n. 179/2012. Per essere tali devono rispettare determinati requisiti che potete trovare di seguito:

1- essere state costituite e svolgere attività imprenditoriale da non più di 60 mesi;

2- avere sede principale in Italia, o in altro Paese membro dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo, purché con una sede produttiva o una filiale in Italia;

3- avere, dal secondo anno di attività, meno di 5 milioni di euro annui di fatturato;

4- non distribuire e non aver distribuito utili;

5- avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;

6- la costituzione non deve essere avvenuta né a seguito di fusione o scissione societaria né a causa di cessione d’azienda o di ramo d’azienda.

3 condizioni

Vi sono poi tre condizioni che, dove ve ne sia almeno una, fanno sì che si possa parlare di start up innovativa:

1- le spese in ricerca e sviluppo devono essere pari o superiori al 15% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione;

2- non meno di 1/3 del personale assunto deve avere ottenuto o essere in procinto di ottenere un dottorato
deve essere laureato, ma con un’attività di ricerca certificata nell’ultimo triennio;

3- essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale.

I vantaggi

Quando sono rispettati i sei requisiti e almeno una delle tre condizioni di cui sopra, ci si trova di fronte a una start up innovativa che gode anche di parecchi vantaggi, non solo fiscali, che, per semplicità, elenchiamo di seguito:

1- esonero dai diritti camerali e dalle imposte di bollo;

2- assunzione di personale a tempo determinato da 6 a 36 mesi;

3- piani di stock-option;

4- incentivi fiscali per le persone fisiche che investono nelle start up;

5- Equity crowdfunding;

6- accesso gratuito al Fondo di Garanzia per PMI;

7- Fail-fast nel caso in cui la start up vada male.

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Investire nel Mezzogiorno? Con “Resto al Sud” contributi fino a 200 mila euro per gli under 35

 Aperto il Bando “Resto al Sud” promosso dal Ministero per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno a favore dei giovani residenti del Centro-Sud. A disposizione un plafond da 1.250 milioni di euro destinato ad incentivare le attività più variegate. Ai neo-imprenditori la possibilità di ottenere un incentivo che può coprire il 100% dell’investimento proposto.

Resto Al Sud chi può farne richiesta?

La misura sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani, tra i 18 e i 35 anni, residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Resto al Sud Che cosa finanzia?

Progetti riguardanti attività di produzione di beni e servizi dal valore massimo di 200.000 euro. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali ed il commercio.

Resto al Sud Quali sono le spese ammissibili?

Le spese possono riguardare:

  • interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • impianti, attrezzature, macchinari nuovi;
  • programmi informatici e servizi TLC (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione);
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative nel limite del 20% massimo del programma di spesa).

Non sono ammesse le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

Qual è l’entità dell’agevolazione con Resto al Sud?

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono:

  • un contributo a fondo perduto, pari al 35% del programma di spesa;
  • un finanziamento bancario dalla durata di 8 anni, pari al 65% del programma di spesa, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.

Resto al Sud: come vengono valutate le domande?

Sono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione.

Da quando potranno essere presentate le domande?

A partire dalle ore 12.00 del 15 gennaio 2018, esclusivamente online, attraverso la piattaforma di Invitalia.

Riapre Intraprendo, lo sportello regionale per i finanziamenti alle start up

È notizia di questi giorni la riapertura dello sportello, fissata alle ore 12.00 del 4 ottobre, della linea Intraprendo con una dotazione finanziaria di € 7.027 353,22 che permetterà la raccolta di proposte progettuali  in overbooking al 20%. Il bando di Regione Lombardia che incentiva l’avvio e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali, promosse da under 35 e over 50, finanzierà progetti caratterizzati da elevata innovatività e/o contenuto tecnologico sino ad un importo massimo di 65.000 euro.

 Chi sono i beneficiari?

  • MPMI iscritte e attive al Registro delle Imprese da non più di 24 mesi;
  • aspiranti imprenditori che provvedano entro 90 giorni dal decreto di concessione del contributo ad iscrivere ed attivare nel Registro delle Imprese la Newco.

Sono privilegiate le iniziative intraprese da giovani (under 35) o da soggetti maturi (over 50) e.

Che agevolazioni prevede?

L’agevolazione, che copre fino ad un massimo del 65% delle spese ammissibili e per un importo massimo di 65.000 €, è così composta:

– 90% finanziamento agevolato a tasso 0% , con rimborso compreso tra 3 e 7 anni e pre – ammortamento massimo di 18 mesi.

– 10% fondo perduto fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Sono ammissibili i progetti le cui spese abbiano un importo minimo pari ad almeno 41.700 €, a copertura di:

  • nuovo personale contrattualizzato (massimo 30% delle spese ammissibili);
  • acquisto o noleggio di beni strumentali nuovi o usati (hardware, macchinari, impianti, arredi, veicoli commerciali);
  • acquisto di beni immateriali (marchi e brevetti, licenze di produzione di know how, costi di prototipazione);
  • licenze software (massimo 20% delle spese ammissibili);
  • affitto locali (massimo 12 mensilità di canone di locazione);
  • consulenza (massimo 25% delle spese ammissibili);
  • scorte (massimo 10% delle spese ammissibili);
  • spese generali forfettarie (massimo 15% delle spese di personale ammissibili).

Quando si può presentare la domanda?

Le domande possono essere presentate dal 4 ottobre 2017 sino a esaurimento delle risorse e comunque non oltre dicembre 2020

Come saranno valutate le domande?

In base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

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È appurato che l’utilizzo del Fondo di Garanzia per le startup è in costante crescita.

Il MiSE ha pubblicato infatti i dati relativi al secondo trimestre 2017 sull’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI da parte di startup innovative: netta la crescita di richieste e risultati, grazie anche alle norme dello “Startup Act” (il DL 179/2012) che ne facilitano l’accesso.

Il Decreto Legge 179 del 2012, successivamente convertito, si occupava di “misure urgenti per la crescita del paese”; tra i vari provvedimenti, un particolare cenno allo snellimento delle procedure di accesso al Fondo di Garanzia per le Startup Innovative. Infatti il Fondo di Garanzia per le PMI prevede la copertura dei crediti erogati dal sistema bancario alle PMI, attraverso garanzie erogate dal fondo stesso. Alle garanzie del fondo possono accedere anche le startup, dando precedenza per l’accesso a quello innovative. Corsia preferenziale estesa anche alle PMI innovative che abbiano un rating creditizio elevato (A o B).

Parlando di accesso facilitato, si intende soprattutto che l’intervento del Fondo di Garanzia è gratuito per le Startup e per le PMI innovative, e che la procedura per le loro richieste ha la priorità sulle altre. Questo fino ad un importo massimo di 2,5 milioni di € e per una copertura del credito che arriva al massimo all’80% dell’operazione.

Secondo alcuni dati, l’incremento continuo nelle richieste aveva toccato un picco già nel primo trimestre del 2017, con un incremento di 356 richieste di copertura da parte di startup; nel secondo trimestre le richieste di finanziamento sono aumentate di ulteriori 403 unità, per un totale di finanziamenti richiesti che sfiora i 100 milioni di euro.

Dall’inizio sono state finanziate 2.243 operazioni compiute da Startup, ed un totale di 1432 imprese di recente costituzione hanno avuto accesso al fondo di garanzia per le PMI.

Un dato particolarmente interessante è poi l’esito delle garanzie fornite, che nascondono esiti negativi per una percentuale estremamente ridotta delle operazioni attivate e di gran lunga inferiore rispetto a quelle che si registrano in altri contesti. Si può ipotizzare che in realtà le Startup innovative che accedono al Fondo di Garanzia siano ragionevolmente in grado di far fronte ai propri impegni e quindi di uscire dal luogo comune che le Startup innovative rappresentino comunemente dei “salti nel buio” finanziariamente parlando.

Questi alcuni dati che provano quanto sopra citato:

  • 11,23%: operazioni di finanziamento concluse con la restituzione del capitale, senza attivazione della garanzia
  • 87,56%: operazioni di finanziamento attualmente in corso, regolarmente ammortate, che stanno vedendo restituito il capitale senza il ricorso alla garanzia
  • 1,2%: operazioni di finanziamento che hanno richiesto l’attivazione della garanzia

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