Continuano i segnali positivi dal mercato italiano che fanno ben sperare per la salute delle nostre imprese: migliorano, infatti, gli indici di gestione relativi al credito, specchio della liquidità primaria aziendale su cui far leva per far fronte alle difficoltà economiche.
Rispetto ad un anno fa, i pagamenti oltre i 30 giorni di ritardo sono calati del 13%: un’impresa su tre rispetta i tempi pattuiti con i fornitori. “A marzo 2017 il 35,6% delle imprese paga alla scadenza, il 52,4% entro il mese di ritardo, mentre è il 12% la quota dei ritardi gravi. Una percentuale, quest’ultima, che ha raggiunto il suo minimo storico dal 2012 ad oggi, anche se rispetto al 2010 è comunque più alta del 118,2%”: questo è quanto si legge nello Studio Pagamenti Italia realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.
A livello nazionale le imprese più virtuose sono quelle del nord est d’Italia con il 44,1% che paga regolarmente, la maglia nera spetta al sud ed alle isole, dove il 19,7% salda ancora con grande difficoltà i debiti con i fornitori.
Bene i comparti dei servizi finanziari, dell’industria e della produzione, male quello del commercio al dettaglio che rischia di condizionare l’andamento di tutte le filiere produttive a monte.
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