Adeguati assetti organizzativi
Gli adeguati assetti spiegati in 3 minuti
Guarda il video, in soli 3 minuti ti spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere sugli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili da attuare al fine di prevedere l’emersione della crisi d’impresa.Cosa comporta per gli attori in gioco?
Dovranno svolgere rilevazioni trimestrali di carattere qualitativo al fine di prevenire situazioni di possibile insolvenza
Dovrà monitorare costantemente lo stato di salute dell'azienda verificando che la stessa adotti una struttura organizzativa adeguata
In sintesi con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi aumenta le responsabilità per gli amministratori e per l’organo di controllo che dovrà intervenire solidamente in caso di mancata e tempestiva segnalazione.
Qual è il giusto percorso da intraprendere per rilevare e affrontare la crisi d’impresa?
il percorso che ti proponiamo
Step 1 – Diagnosi
ASSESSMENT INIZIALE
Per rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario attuteremo un assessment iniziale:REPORTISTICA
Predisporremo una reportistica con le valutazioni del rischio storico e prospettico attraverso:REGOLAMENTO INTERNO
Svilupperemo un regolamento interno da sottoporre a firma e approvazione di amministratori e sindaci contenente le informazioni relative al processo attuato.Step 2 – Monitoraggio trimestrale
Step 3 – Controllo
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Cosa cambia con l’entrata in vigore del nuovo codice della crisi?
Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della nuova riforma della Legge Fallimentare il 10 gennaio 2019, si pone a carico degli organi di controllo societari – ciascuno nell’ambito delle proprie funzioni – l’obbligo di segnalare tempestivamente all’organo amministrativo della società l’esistenza di segnali di crisi di impresa. Il codice ha poi subito alcune modifiche, a loro volta entrate in vigore il 15/07/2022 con il DL 17/06/2022 n.83. Codice della crisi e dell’insolvenza: sintesi della normativa La nuova normativa (che accantona il progetto iniziale legato ai 7 indicatori della crisi e all’OCRI) ha di fatto introdotto nuovi obblighi ed esteso le responsabilità dell’imprenditore che non abbia istituito “un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato ai sensi dell’articolo 2086 del c.c., ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi dell’impresa e dell’assunzione di idonee iniziative a farvi fronte”. Ma cosa si intende per “adeguati assetti”? Il decreto approfondisce tale concetto, delineando le informazioni minime che devono essere messe a disposizione di amministratori e organo di vigilanza al fine di prevedere tempestivamente l’emersione della crisi d’impresa; in particolare, sono considerati adeguati gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili che consentano di:- Rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario
- Verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale almeno per i 12 mesi successivi
- Rilevare e monitorare i segnali di allarme
- Ricavare le informazioni necessarie a utilizzare la lista di controllo particolareggiata e a effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento
Il concetto chiave che emerge dal nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è la prevenzione, da attuare tramite strumenti in grado di monitorare e controllare l’esposizione a tutti i rischi aziendali e di pianificare in maniera puntuale i possibili scenari futuri, valutando gli impatti sulla continuità aziendale.
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