È stato approvato il bando Storevolution, per investimenti finalizzati all’innovazione di micro, piccole e medie imprese commerciali. L’obiettivo del bando, che prevede una dotazione finanziaria pari a 9.500.000,00 Euro, è aiutare le imprese commerciali ad affrontare i cambiamenti della rivoluzione digitale, agevolandone l’adattamento ai nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori, per permettere un riposizionamento strutturale del modo di fare negozio.

Soggetti beneficiari 

Possono beneficiare della misura le micro, piccole e medie imprese commerciali al dettaglio in sede fissa, in forma singola o aggregata, aventi almeno un punto vendita in Lombardia e che svolgano un’attività classificata con i codici ATECO 2007 G47 compresi tutti i sottodigit.

Caratteristiche dell’agevolazione e interventi agevolabili

Le domande possono essere presentate sia in forma singola che in forma aggregata. Per le domande presentata da imprese in forma singola l’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 20.000 euro. Per le domande presentate da imprese in forma aggregata (minimo 6 imprese) l’agevolazione prevede invece un contributo a fondo perduto pari al 60% delle spese ammissibili per un massimo di 60.000 euro per aggregazione. 

Caratteristiche dell’agevolazione e Regime di Aiuto

Per le domande presentate da imprese in forma singola l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 20.000 euro, pari al 50% delle sole spese considerate ammissibili. 

Per le domande presentate da imprese in forma aggregata (minimo 6 imprese) l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 60.000 euro per aggregazione, pari al 60% delle sole spese considerate ammissibili.

Il bando prevede soglie minime di investimento: non inferiore a 10.000 Euro per le domande presentate da imprese in forma singola, non inferiore a 20.000 Euro per le domande presentate da imprese in forma aggregata.

Interventi agevolabili

Che tipo di interventi rientrano nelle agevolazioni del bando Storevolution? Sono ammissibili gli interventi per l’acquisto di soluzione e sistemi digitali per: 

organizzazione del back-end nei processi di interazione retailer-fornitore o nei processi interni del retailer, come i sistemi ERP. Soluzioni a supporto della fatturazione elettronica di self scanning, business intelligence e business analytics. Soluzioni per migliorare le performance di magazzino, come il voice picking e sistemi per monitorare i clienti in negozio. Sistemi per il demand and distribution planning, sistemi di tracciamento dei prodotti lungo la supplii chain attraverso RFId, soluzioni intelligent transportation system. 

sviluppo di servizi di front-end e customer experience nel punto vendita: sistemi per pagamenti innovativi o per l’accettazione di couponing e loyalty. Chischi, light box, totem e touchpoint. Sistemi di cassa evoluti e Mobile POS, Electronic Shelf Labeling, Digital signage, vetrine intelligenti, specchi e camerini smart, realtà aumentata, sistemi di sales force automation, sistemi di in store mobility, sistemi CRM, proximity marketing, sistemi di self-scanning;

omnicanalità con integrazione con il retail online: sviluppo di canali digitali per supportare le fasi di pre-vendita, post-vendita o per abilitare la vendita, sviluppo di app e mobile site per le fasi di pre-vendita, post-vendita o per abilitare la vendita; siti informativi/e commerce e app/mobile site.

Termini per le domande e la realizzazione degli interventi

Gli interventi dovranno concludersi entro 15 mesi dalla data di pubblicazione del decreto di concessione. 

Le domande dovranno essere presentata dalle ore 12.00 del 10 settembre 2018 fino alle ore 12.00 dell’8 ottobre 2018.

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In un recente report sui fondi di private equity, la società di analisi inglese eFront, presente in 48 Stati in tutto il mondo, ha evidenziato che i fondi italiani mostrano i migliori rendimenti in Europa. Da quando sono nati a oggi, i fondi italiani hanno infatti prodotto un Irr (tasso di rendimento interno) del 10,11%: si tratta del più alto rapporto rischio-rendimento, se si escludono Stati Uniti e Cina.

La società sottolinea che nonostante l’Italia sia stata spesso trascurata a favore di mercati di venture capital più avanzati, potrebbe diventare presto un “buono spunto per gli investitori disposti a cogliere prestazioni interessanti” con livello contenuti di rischio. Il motivo di questa situazione positiva e della forza dei rendimenti complessivi italiani potrebbe essere ricondotta sia alla favorevole accelerazione delle valutazioni delle startup, sia alla ricchezza del tessuto di PMI italiane, che ora, dopo il periodo della crisi, sono tornate alla tradizionale vitalità, anche grazie agli investimenti in innovazione e digitalizzazione. 

Proprio per queste ragioni, negli ultimi anni hanno fatto la comparsa sulla scena del nostro Paese importanti fondi di private equity internazionale: Marco Mazzucchelli, Transaction Advisory Services Leader di EY spiega a MilanoFinanza che la disponibilità di investimento dei fondi di private equity non è mai stata così alta dopo la crisi: tanto denaro pronto per essere investito in tutto il mondo, e anche in Italia. 

Ad attirare gli investitori stranieri e a motivare quelli italiani a investire nel nostro Paese è senza dubbio la tradizione manifatturiera di altissima qualità, la forza del Made in Italy, con Brand conosciuti e riconosciuti, ammirati e imitati in tutto il mondo. Grazie ad una rinnovata disponibilità a investire in ricerca e trasformazione tecnologica, questa ricchezza può aprire potenzialità di crescita e internazionalizzazione decisive per il futuro del tessuto di PMI italiano. 

Cos’è un fondo di private equity?

Secondo la definizione della Borsa Italiana il private equity è:

una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high grow companies) effettuata prevalentemente da investitori istituzionali.

L’attività di private equity comporta dunque non solo l’apporto di capitale in una società, ma riguarda anche una serie di attività complementari necessarie per realizzare il progetto, e in particolare la partecipazione alle decisioni strategiche dell’impresa, pur senza partecipare alla gestione operativa. 

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Il 23 maggio 2018 il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato una Circolare che contiene alcuni importanti chiarimenti sull’iperammortamento, l’agevolazione fiscale dedicata agli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese all’interno del Piano Industria 4.0. In particolare, la misura dell’iperammortamento prevede la possibilità di supervalutare del 250% gli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie acquistati o in leasing.

La nuova Circolare ministeriale sull’iperammortamento segue l’importante novità già introdotta dal Ministro Calenda con la ridefinizione del Piano Industria 4.0 in Piano Impresa 4.0 che aveva esplicitato la destinazione delle agevolazioni e dei finanziamenti in tema 4.0 oltre il comparto produttivo industriale. Sulla norma, inizialmente pensata per il comparto manifatturiero, erano infatti sorti alcuni problemi applicativi e dubbi interpretativi soprattutto per le imprese che non facevano parte del comparto produttivo.

La Circolare contribuisce a fare ulteriore chiarezza sulla destinazione della norma, fornisce inoltre importanti spiegazioni soprattutto sui requisiti di interconnessione e integrazione; eccone alcune.

Estensione dell’ambito temporale di applicabilità della norma

La Circolare del 23 maggio 2018 inizia richiamando l’estensione temporale e ricorda che il termine per godere dell’iperammortamento è stato prorogato dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018, con la possibilità di ulteriore estensione al 31 dicembre 2019, nel caso in cui entro la data del 31 dicembre l’impresa abbia avviato l’investimento e abbia effettuato il pagamento di almeno il 20% del costo dei beni.

Chiarimenti in materia di interconnessione e integrazione automatizzata

Dopo aver ribadito l’estensione temporale, la Circolare fornisce poi importanti specifiche circa i requisiti di interconnessione e integrazione.
Il Ministero ribadisce inizialmente che il requisito è richiesto per ogni tipo di bene, materiale o immateriale, e che esso dovrà durare anche nei periodi di imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso. Inoltre il documento definisce un concetto più stringente di interconnessione, richiedendo di fatto la possibilità di uno scambio dati bidirezionale.
Ancora, la comunicazione del Mise aggiunge alcune specifiche sull’altro requisito, l’integrazione: in particolare chiarisce che esso non è limitato ai casi portati in precedenza, e sottolinea che quelli espressi non sono gli unici esempi di integrazione automatizzata con il sistema logistico. Attraverso le specifiche, quindi, il requisito di integrazione diviene, insieme a quello di interconnessione, un fattore decisivo per la digitalizzazione del processo produttivo.

Chiarimenti ai fini dell’iperammortamento di impianti tecnici di servizio

La Circolare del Ministero dello sviluppo Economico introduce poi anche un’importante specifica sull’ammissibilità all’iperammortamento degli impianti tecnici di servizio dell’edificio e non al processo, chiarendo che tali impianti non possono essere agevolati, a meno che non siano coniugati, in certi processi produttivi, come impianti di produzione in senso proprio.

La Circolare è dunque un importante ulteriore tassello nel chiarimento dei destinatari della misura dell’iperammortamento nell’ambito della digitalizzazione dei processi produttivi.

Contattaci, compilando il form sottostante, per una valutazione della situazione della tua impresa.

15 giugno 2018 h 15:00

c/o Fintech District – Via Filippo Sassetti, 32 – 20124 Milano

 

info day sme instrument

 

Opportunità europee per innovatori lombardi.

L’evento vuole offrire un’occasione di apprendimento per le imprese lombarde altamente innovative sull’accesso a queste opportunità.

Quali sono le opportunità a livello europeo per gli innovatori lombardi?

Con l’ultimo Work Programme del programma Ue di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020, tutte le misure a sostegno delle imprese innovative sono state ricondotte in un unico programma pilota, lo European Innovation Council.

In questo quadro, lo SME Instrument supporta le PMI nello sviluppo di idee radicalmente innovative, che possano creare nuovi mercati o introdurre cambiamenti importanti in quelli esistenti.

Attraverso due fasi, SME Instrument guida gli imprenditori più brillanti e le loro idee nel percorso che porta dallo studio di fattibilità e del potenziale commerciale di un’idea ad alto potenziale d’innovazione, al suo successivo sviluppo attraverso il supporto di processi di prototipazione, dimostrativi e test.

Oltre al supporto finanziario, attraverso SME Instrument le PMI innovative potranno accedere a delle sessioni di coaching che accompagneranno le innovazioni sviluppate fino al lancio sul mercato.

Saluti di apertura

Folco Ciulli – Responsabile settore Industria, infrastrutture e mobilità – Delegazione della Regione Lombardia a Bruxelles

Relatori

Laura Piani – Policy assistant, Commissione Europea – Direzione Generale Ricerca e Innovazione
Andrea Boffi – European Affair Consultant IBS Consulting & ACF

Modera

E. Alberto Bertolotti – Ceo & Founder IBS Consulting & ACF

ISCRIVITI ALL’EVENTO

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L’accesso ai finanziamenti attraverso i mercati capitali

La Commissione europea ha proposto nuove norme per l’accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti tramite i mercati pubblici. L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’Unione dei mercati dei capitali dell’UE (UMC) e mira a favorire la crescita delle imprese europee, aiutandole ad accedere più facilmente e a costi più contenuti ai finanziamenti attraverso i mercati capitali in tutte le fasi del loro sviluppo.

Il contesto delle nuove misure

Le società quotate in un mercato di crescita per le PMI devono rispettare una serie di norme dell’UE (ad esempio il regolamento sugli abusi di mercato) che si applicano a tutti gli emittenti di titoli, a prescindere dalle loro dimensioni. Di conseguenza i mercati pubblici per le PMI faticano ad attrarre nuovi emittenti.

Con la proposta odierna la Commissione mira a creare un quadro normativo più proporzionato, snellendo le procedure burocratiche per le piccole e medie imprese che vogliono essere quotate ed emettere titoli sui mercati di crescita e tutelando nel contempo gli investitori e l’integrità del mercato.

La proposta è frutto di un intenso lavoro preparatorio, preceduto da una consultazione pubblica sul quadro normativo dell’UE per i servizi finanziari.

Le principali proposte di modifica della normativa sulla quotazione delle PMI

La proposta presentata dalla Commissione mira a:
• Riadattare gli obblighi attuali che impongono di tenere registri di tutti coloro che hanno accesso a informazioni in grado di influire sul prezzo dei titoli, in modo da ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle PMI, permettendo comunque alle autorità competenti di indagare in caso di abuso di informazioni privilegiate;
• Consentire agli emittenti quotati da almeno tre anni sui mercati di crescita per le PMI di redigere un prospetto semplificato se desiderano passare a un mercato regolamentato;
• Semplificare la registrazione delle sedi di negoziazione specializzate nell’emissione di obbligazioni come mercati di crescita per le PMI;
• Definire un complesso di norme in materia di contratti di liquidità comune ai mercati di crescita per le PMI in tutti gli Stati membri, che si applicherebbe parallelamente alle norme nazionali.

Gli obiettivi della proposta della Commissione europea

Il testo della Commissione europea è la prima di una serie di misure, il cosiddetto “pacchetto per la quotazione delle PMI”, intese a favorire il rilancio delle offerte pubbliche iniziali (IPO) presentate dalle PMI e a consentire alle società quotate sui mercati pubblici di attirare una più ampia gamma di investitori.
Una maggiore liquidità del mercato faciliterà la negoziazione delle azioni delle PMI grazie a un numero più consistente di acquirenti e venditori, agevolando così l’accesso delle imprese al finanziamento.
Al tempo stesso, per chi investe nelle PMI sarà più semplice convertire gli investimenti in liquidità.

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Risultati del bando 2018 per il settore ferroviario

In seguito alla pubblicazione del bando 2018, l’impresa comune europea per la ricerca e l’innovazione nel settore ferroviario Shift2Rail ha ricevuto 39 proposte per un valore totale di 185,4 milioni di euro e una richiesta di finanziamenti per 108,2 milioni di euro (circa il 40% in più del bilancio disponibile per il bando 2018).

Le prospettive e il programma

Dei 238 soggetti proponenti nel 2018, il 27% sono PMI.

Includendo il bilancio del bando di quest’anno, l’impresa comune Shift2Rail ha investito complessivamente 490 milioni di euro in attività di ricerca e innovazione, che corrispondono a più della metà del suo bilancio per il programma di lavoro 2014-2020.

Attraverso questi investimenti il programma di Shift2Rail ha consolidato la sua posizione nell’incentivazione di ricerca ed innovazione nel settore ferroviario, anche nel verso di una importante trasformazione del sistema che contribuisca alla mobilità sostenibile e digitale in Europa.

Henrik Hololei, Direttore Generale della Commissione europea per mobilità e trasporti, ha confermato il sostegno della Commissione europea all’iniziativa Shift2Rail e al suo programma, affermando: “Lo sviluppo di nuove tecnologie è un aspetto fondamentale per aumentare in modo sostanziale la competitività del settore ferroviario europeo. Sono pienamente convinto che sostenere idee innovative e coraggiose e incoraggiare i ricercatori a lavorare insieme rafforzerà in modo significativo l’ambizioso obiettivo di Shift2Rail di soddisfare le future esigenze di mobilità e di creare soluzioni all’avanguardia che possano essere adottate sul mercato”

Carlo Borghini, Direttore esecutivo dell’impresa comune Shift2Rail, ha sottolineato che le proposte progettuali presentate per il bando 2018 evidenziano i progressi compiuti da Shift2Rail nell’accelerare la competitività dei sistemi ferroviari europei: “A questo punto, stiamo entrando in una fase interessante con alcuni progetti che si avvicinano a dimostrazioni di prototipi di sistema in ambiente operativo. Allo stesso tempo, idee nuove e radicali forniranno la base per la ricerca futura”

Le tempistiche di valutazione

Il segretariato dell’iniziativa Shift2Rail, coadiuvato da un nuovo pool di esperti indipendenti altamente qualificati, ha già avviato il processo di valutazione delle proposte progettuali presentate, che dovrebbe concludersi entro la fine di giugno 2018.
I candidati saranno informati sui risultati delle valutazioni a luglio 2018.
I progetti selezionati e finanziati per il 2018 dovrebbero quindi iniziare entro la fine dell’anno.

Per ulteriori informazioni sull’ultimo bando consultare il programma di lavoro 2018 disponibile qui.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa Shift2Rail consultare il sito web disponibile qui.

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Un aggiornamento sugli incentivi a sui contributi a favore delle imprese.

29 maggio 2018 – ore 16:00

Presso Feralpi Group – Lontato del Garda (BS)

IBS Consulting - Industria 4.0 incentivi e contributi
L’avvento dell’Industria 4.0 e del Piano Impresa 4.0, segnano un momento di grande innovazione e sviluppo per tutte le realtà imprenditoriali. Il focus del momento di approfondimento organizzato per martedì 29 maggio in collaborazione con il Giornale di Brescia e Feralpi Group sarà proprio su Industria 4.0 e in particolar modo sugli incentivi che le imprese possono utilizzare e i contributi a cui possono accedere.

Programma

Saluti di apertura

Giuseppe Pasini – Presidente Feralpi Group e Presidente di Associazione Industriale Bresciana

Relatori

E. Alberto Bertolotti – CEO IBS Consulting & ACF

Marco Belardi – Presidente UNI CT 519 consulente MISE

Ciro Colangelo – Invitalia Agenzie MISE

Elvio Mauri – Direttore generale Fondimpresa

Mario Mazzoleni – Direttore della Scuola di Alta Formazione – School of Management and Advenced Education dell’Università degli Studi di Brescia

 

ISCRIVITI ALL’EVENTO

chiamando lo 0303740210
scrivendo a clienti@numerica.com

Emanato il decreto attuativo del Mise – in concerto con il Mef -, che dà via libera all’incentivo fiscale introdotto con la Legge di Bilancio 2018 per sostenere la quotazione delle piccole e medie imprese e favorire l’ingresso in Borsa dei piccoli imprenditori. A breve la pubblicazione in GU.

Chi potrà usufruirne?

Le PMI che inizieranno una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato Ue o dello spazio economico europeo.

Cosa prevedrà l’agevolazione?

Un credito d’imposta fino a 500.000 € nella misura del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020.

Quali saranno le spese finanziabili?

Potranno essere finanziate le attività finalizzate alla quotazione delle PMI come: l’implementazione e l’adeguamento del controllo di gestione, l’assistenza nella redazione del piano industriale, gli studi di fattibilità dell’operazione, la due diligence finanziaria, i listing fee, il supporto legale, fiscale e contrattuale, nonché le spese per le comunicazioni effettuate tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Come si fruirà del credito d’imposta?

Il credito andrà usato esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sarà ottenuta la quotazione.

Secondo le prime anticipazioni i beneficiari dovranno inviare l’istanza in via telematica nel periodo d’imposta compreso fra il 1°ottobre dell’anno in cui sarà ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo.

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Indicazioni utili per una gestione consapevole delle relazioni col sistema finanziario

24 maggio 2018 – h 16:30
Presso IBS Consulting – Via Flero, 46 – Brescia

Nell’attuale contesto finanziario, nell’ottica di agevolare la banca nel processo di valutazione dell’affidabilità, acquista sempre maggiore importanza la capacità delle imprese di comunicare in modo chiaro e puntuale informazioni quantitative e qualitative sulla propria attività.

Durante il momento di approfondimento, IBS Consulting fornirà strategie per facilitare il dialogo col mercato del credito e migliorare il rapporto banca-impresa.

Come ti valuta la tua bancaPROGRAMMA

Saluti di apertura

E. Alberto Bertolotti – CEO e founder IBS Consulting & ACF

Relatore

Fabio Pasinetti – Financial Analyst IBS Consulting & ACF

Iscriviti all’evento

[contact-form-7 id=”1369″ title=”Iscriviti all’evento 24 maggio”]

ECTA ed EEEF: prosegue la collaborazione

Lo strumento di assistenza tecnica (ECTA) della Commissione europea per il Fondo europeo per l’efficienza energetica (EEEF), ha sostenuto con successo progetti di efficienza energetica per un volume di investimenti complessivo di 194,4 milioni di euro.

L’assistenza tecnica fornita dalla Commissione ha aiutato i governi locali e regionali nell’implementazione di progetti di efficienza energetica che potranno essere di esempio per lo sviluppo di ulteriori progetti, per la costruzione di modelli finanziari adeguati ed il miglioramento delle competenze delle autorità locali negli investimenti sostenibili nel settore dell’energia.

Quali risultati sono stati ottenuti attraverso lo strumento di assistenza tecnica ed il Fondo europeo per l’efficienza energetica?
Lo strumento di assistenza tecnica della Commissione europea ha supportato il rafforzamento delle competenze delle autorità pubbliche nell’elaborazione di idee progettuali in materia di programmi di investimento sostenibili.

Tra dicembre 2011 e marzo 2016, lo strumento ha sostenuto le attività di sviluppo di progetti per 16 beneficiari pubblici in otto Stati membri dell’Unione europea.

Nel 2017, l’assistenza tecnica ha agevolato con successo 10 progetti, per un volume totale di investimenti pari a 194,4 milioni di euro.
Quattro progetti di assistenza tecnica (53,9 milioni di euro) hanno già chiuso il finanziamento attraverso il fondo. Tra questi, ad esempio, la regione Rhône-Alpes in Francia con un progetto di ristrutturazione di edifici, la città di Venlo nei Paesi Bassi con un progetto di illuminazione stradale, e la città di Santander in Spagna con un progetto di illuminazione pubblica. Altri tre progetti di assistenza tecnica (94.2 milioni di euro) sono invece in fase di completamento.

Si prevede che questi programmi di investimento consentiranno un taglio alle emissioni di circa 26.701 tonnellate di CO2e ed un risparmio di energia pari a 146.942 MWh all’anno, aiutando le autorità pubbliche e i relativi territori a trasformarsi in luoghi resilienti, più puliti e sostenibili.

Quale assistenza tecnica in futuro per l’accesso al Fondo europeo per l’efficienza energetica?
Sulla base dell’esperienza positiva dello strumento di assistenza tecnica della Commissione europea, conclusasi a fine 2017, il Fondo europeo per l’efficienza energetica ha avviato un nuovo strumento attraverso il quale le autorità pubbliche potranno continuare a ricevere assistenza tecnica.
Per ulteriori informazioni sullo strumento di assistenza tecnica del EEEF, visitare il sito disponibile qui.

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