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Milano, 20 febbraio 2020 / ore 9.15
Copernico Blend Tower

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa (CCII) impone all’imprenditore di dotarsi di un adeguato sistema organizzativo ed informativo in grado di prevedere la sostenibilità dei debiti per almeno i prossimi 6 mesi.

  • Quali sono i nuovi profili di responsabilità dell’amministratore e del revisore della PMI ?
  •  Quali sono gli indicatori della crisi e come rilevarli tempestivamente ?
  • Quali azioni devono mettere in campo le aziende per adeguarsi al nuovo Codice della Crisi ?

Con un linguaggio semplice e pratico risponderemo a queste e altre domande durante il workshop dedicato.

Relatori

Avv. Senni – Foro di Milano, docente Cattolica
Studio Senni & Partners

Dott. Sartini – Partner Revisore UHY
UHY Bompani

Dott. Pasinetti – Project Manager sistemidallerta.it
IBS Consulting

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«Finanziaria 2020. Transizione 4.0: che cosa cambierà?». È il tema dell’incontro in programma in Sala Libretti al Giornale di Brescia il prossimo 29 gennaio alle 17.

L’iniziativa riapre gli incontri promossi dal Giornale di Brescia sui temi delle tecnologie 4.0.

L’incontro servirà a definire meglio le nuove opportunità e agevolazioni per le imprese in seguito all’introduzione della nuova Legge di Bilancio.

Relatori:

  • Alberto Bertolotti – CEO e Founder IBS Consulting & ACF
  • Marco Belardi – Consulente MISE e Presidente UNI CT 519 “Tecnologie Abilitanti per Industry 4.0”
  • Mario Moioli – Responsabile Promozione di Fondimpresa

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

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Dal 27 gennaio al 13 marzo 2020 sarà possibile presentare le domande di agevolazione a valere sul Bando di Unioncamere “Innovazione delle Filiere di Economia Circolare in Lombardia. Fase 3”.

Qual è l’obiettivo del Bando?

L’obiettivo del bando è favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati attraverso il sostegno a:

  1. Progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione dei rifiuti;
  2. Eco-design: progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking.

I principi dell’economia circolare rappresentano un’opportunità concreta per creare nuovi modelli di impresa, e/o innovare i modelli tradizionali passando da una logica di approccio lineare ad uno circolare, confrontandosi con le nuove richieste di mercato e in risposta agli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica perseguiti a livello internazionale.

Nel concreto con un minimo di 40.000€ investiti si può ottenere un contributo a fondo perduto del 40% fino ad un massimo ammontare 80.000 €.

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Le nuove agevolazioni del 4.0 sono finalizzate anche ad ampliare notevolmente (fino al 40%) la platea delle imprese beneficiarie.

Le grandi favorite di quest’anno sono le PMI i cui orizzonti grazie a questo nuovo assetto sono di gran lunga mutati.

La politica industriale “transizione 4.0” è il filo conduttore anche per la nuova disciplina degli incentivi fiscali previsti dal piano nazionale 4.0.

L’unico strumento previsto per l’accesso agli incentivi è il credito d’imposta e sarà così articolato:

  • investimenti in beni strumentali, attraverso il nuovo credito d’imposta sostitutivo di super e iper ammortamento;
  • formazione, attraverso la proroga con modifiche del credito d’imposta formazione 4.0;
  • R&S e innovazione, attraverso la riforma della disciplina del credito d’imposta R&S.

Con l’articolo 1, commi 198209, L. 160/2019 (c.d. Legge di Bilancio 2020) viene dunque introdotta, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2019, una riforma del credito d’imposta R&S, con l’estensione dell’incentivo ad attività di innovazione tecnologica, anche finalizzata al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, e di design ed ideazione estetica per i settori del Made in Italy.

Per quanto riguarda i crediti r&s maturati nel periodo d’imposta 2019 continuerà ad essere applicata la previgente normativa modificata dalla 145/2018.

 

LE NOVITÀ DELLA DISCIPLINA:

  • ampliamento dell’ambito applicativo oggettivo, tramite estensione dell’incentivo ad attività diverse dalla R&S verso attività di innovazione tecnologica per l’impresa e di designed ideazione estetica dei settori del Made in Italy;
  • modalità di determinazione della base di calcolo del credito d’imposta fondata sul metodo volumetricoe non più sul metodo incrementale, rendendo irrilevante il sostenimento di spese per attività analoghe in periodi precedenti;
  • modulazione di intensità e limiti di spesa in funzione della tipologia di attività ammissibile;
  • maggiorazione dell’intensità per attività di innovazione tecnologica con obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0;
  • ridefinizione delle categorie di spese ammissibili, con inserimento di maggiorazioni in caso di spese di personale relative a giovani ricercatori al primo impiego, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e dedicati esclusivamente alle attività ammissibili, e in caso di contratti extra-murosstipulati con università e istituti di ricerca residenti nel territorio dello Stato;
  • fruibilità del credito d’imposta in 3 quote annuali di pari importoa decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione del credito;
  • previsione dell’obbligo di comunicazione al Mise.

 

LE TRE CATEGORIE DI ATTIVITÀ AMMISSIBILI:

  • attività di R&S, ovvero di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico, come definite, rispettivamente, alle lettere m), q) e j) del punto 15 del paragrafo 1.3 della comunicazione della Commissione Europea (2014/C 198/01)del 27.06.2014, avendo riguardo ai criteri di classificazione contenuti nell’OECD Guidelines for Collecting and Reporting Data on Research and Experimental Development (c.d. Manuale di Frascati dell’OCSE);
  • attività di innovazione tecnologica relative alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nelle “Linee guida dell’OCSE per la raccolta e l’interpretazione dei dati sull’innovazione tecnologica” (c.d. Manuale di Oslo dell’OCSE);
  • attività di design e ideazione estetica svolte dalle imprese operanti nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari.

*il Mise per agevolare la corrispondenza nelle categorie prestabilite emanerà un decreto (entro 60 giorni dall’entrata in vigore della disciplina) con i criteri per la corretta applicazione di tali definizioni.

 

Le intensità del credito d’imposta sono modulate in funzione delle attività ammissibili effettivamente svolte come di seguito riepilogato:

 

Agevolazione Credito d’imposta Limite massimo di spesa ammissibile            Quote annuali
Credito R&S 12% 3 milioni di euro 3
Credito innovazione tecnologica 6% 1,5 milioni di euro
Se finalizzato ad un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 10% 1,5 milioni di euro
Credito design e ideazione estetica 6% 1,5 milioni di euro

 

La nuova disciplina del credito d’imposta R&S, innovazione tecnologica, design ed ideazione estetica eredita alcuni aspetti della disciplina previgente.

 

CHI NON POTRÀ ACCEDERE AL CREDITO:

 

L’accesso al credito di imposta è precluso ai soggetti sottoposti a procedure non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica quali liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale prevista dalla L.F., dal D.Lgs. 14/2019 (c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), o da altre leggi speciali o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni e le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, D.Lgs. 231/2001.

Documenti obbligatori per l’accesso:

  • l’obbligo di acquisire una certificazione contabile attestante l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabilepredisposta dall’impresa, rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti o, per le imprese non obbligate ex lege, da un revisore legale dei conti o da una società di revisione iscritti nella sezione A di cui all’articolo 8 D.Lgs. 39/2010;
  • l’obbligo di redigere una relazione tecnicache illustri le finalità, i contenuti e i risultatidelle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta, predisposta a cura del responsabile aziendale delle attività ammissibili o del responsabile del singolo progetto o sotto progetto e controfirmata dal rappresentante legale dell’impresa ai sensi del  445/2000.

Resta confermato, per le sole imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, il riconoscimento del costo sostenuto per l’attività di certificazione contabile in aumento del credito d’imposta entro 5.000 euro, nel rispetto dei limiti massimi di fruibilità del credito d’imposta.

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La Nuova Sabatini, conosciuta anche come la misura Beni Strumentali, non è altro che un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) per facilitare l’accesso al credito delle imprese.

La misura sostiene:

  • gli investimenti per l’acquisto di nuovi beni materiali e immateriali a uso produttivo (attrezzature, macchinari, hardwer, software, impianti e tecnologie digitali);
  • un contributo statale in conto impianti stabilito in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti “ordinari”e al 3,575% per gli investimenti in beni 4.0

All’interno della La Legge di Bilancio 2020 è stato disposto il rifinanziamento della misura, aumentando l’autorizzazione di spesa di 540 milioni di euro, di cui: 105 milioni di euro per l’anno 2020, 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 47 milioni di euro per l’anno 2025.

Rimane in vigore il regime preferenziale a favore degli investimenti in beni 4.0, i quali beneficiano di un’apposita riserva del 30% delle risorse stanziate e di un contributo statale maggiorato del 30% rispetto al contributo ordinario.

Un’ulteriore maggiorazione del contributo – fino al 5,5% – viene introdotta per gli investimenti in tecnologie Industria 4.0 per le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con stanziamento di una riserva complessiva per il periodo 2020-2025 di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate (12 milioni di euro nel 2020, 11 milioni di euro per ogni anno compreso nel periodo 2021-2024 e 4 milioni di euro nel 2025).

Con la legge di Bilancio 2020 si vogliono premiare le scelte , a basso impatto ambientale nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi stanziando un contributo del 3,575% a favore delle PMI per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo a basso impatto ambientale.

Il Ministero dello Sviluppo Economico emanerà un apposito provvedimento con le modalità operative e pubblicherà la versione aggiornata del modulo di domanda.

La Legge di bilancio 2020 ha infine introdotto una nuova linea di intervento a sostegno della capitalizzazione pari al 5% per le micro e piccole imprese e al 3,575% per le medie imprese e lo stanziamento di una riserva di 80 milioni di euro.

Horizon 2020: a partire dal 3 dicembre sono aperte le candidature dei sei bandi sul settore energetico nell’ambito del programma di lavoro 2018-2020 che mettono a disposizione un finanziamento UE di 83 milioni di euro in totale.

Horizon 2020 è il programma europeo di ricerca e innovazione per il periodo 2014-2020; nell’arco di questa programmazione, è stata messa a disposizione una cifra di circa 80 miliardi di euro. L’obiettivo dello strumento finanziario Horizon 2020 è quello di garantire la competitività dei prodotti, dei servizi e dei brevetti europei nel mercato globale. Il programma, quindi, ha come obiettivo il raggiungimento di una crescita innovativa, sostenibile e inclusiva mettendo assieme ricerca e innovazione nei campi dell’eccellenza scientifica, leadership industriale e nell’affrontare le sfide sociali.

I temi riguardano le soluzioni per le energie rinnovabili. I progetti saranno selezionati per il finanziamento nell’ambito di una valutazione in un’unica fase. Il termine ultimo per la presentazione di una proposta è il 21 aprile 2020.

I bandi aperti sono:

Riferimento Titolo Budget
LC-SC3-RES-1-2019-2020 Sviluppando la prossima generazione di tecnologie di energia rinnovabile € 45 milioni
LC-SC3-RES-18-2020 Tecniche avanzate di perforazione e completamento dei pozzi per la riduzione dei costi dell’energia geotermica € 8 milioni
LC-SC3-RES-31-2020 Scienza di base dell’eolico offshore e bilanciamento dell’impianto € 8 milioni
LC-SC3-RES-32-2020 Nuovi dispositivi di prova per accelerare lo sviluppo della tecnologia dell’energia oceanica € 8 milioni
LC-SC3-RES-26-2020 Sviluppo di tecnologie per i combustibili rinnovabili di prossima generazione, dalla CO2 e le energie rinnovabili € 8 milioni
LC-SC3-RES-37-2020 Produzione combinata di biocarburanti puliti e soluzioni di fitorimedio da terreni contaminati in tutto il mondo € 6 milioni

 

Come candidarsi?

I candidati devono presentare la loro proposta per via elettronica, seguendo il link dalla pagina del topic sul portale delle opportunità di finanziamento.

Quali sono i requisiti per la candidatura?

I requisiti per la presentazione di una proposta di progetto sono specificati nei documenti pertinenti pubblicati sulla pagina dei singoli inviti a presentare proposte. Si prega di consultare anche gli allegati generali del programma di lavoro H2020 per il 2018-2020 per le regole generali sul finanziamento, come l’elenco dei paesi che possono presentare domanda di finanziamento, i criteri standard di ammissibilità, le regole di presentazione, i tipi di progetti e le loro percentuali di finanziamento e altre informazioni utili.

Come saranno concesse le sovvenzioni?

Le proposte presentate sono valutate da esperti indipendenti provenienti dalla banca dati di valutatori esterni della Commissione europea. I candidati riceveranno i risultati della valutazione al più tardi cinque mesi dopo la scadenza del termine di presentazione. Le convenzioni di sovvenzione saranno firmate con i candidati selezionati entro otto mesi dal termine di presentazione delle domande.

Hai un’idea progettuale innovativa che riguarda il settore dell’energia e vuoi beneficiare di questi fondi europei? Scegli IBS Consulting!

Horizon 2020 è un programma vasto in cui è facile perdersi; per presentare domanda è fondamentale avere chiaro il topic e l’area tematica in cui si andrà ad operare.

Non esitare a contattare IBS Consulting per saperne di più sulle opportunità di finanziamento di cui la tua impresa potrebbe beneficiare. Da anni forniamo ai nostri clienti studi mirati a individuare i bandi più adatti per l’idea progettuale, oltre che la formazione di consorzi internazionali, in cui inserire l’azienda come partner o soggetto proponente. IBS si avvale inoltre di esperti europrogettisti per la fase di scrittura delle proposte.

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La disciplina in materia di obblighi informativi delle erogazioni pubbliche introdotta dall’articolo 1, commi da 125 a 129, L. 124/2017 è stata modificata dall’articolo 35 D.L. 34/2019, pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019.

Il cosidetto Decreto Crescita ha riformulato quasi integralmente la disciplina delle erogazioni pubbliche nei seguenti ambiti:

  • ambito applicativo soggettivo;
  • ambito applicativo oggettivo;
  • regime sanzionario.

1.Ambito applicativo soggettivo

Gli adempimenti della nuova disciplina sono diversificati nelle seguenti due categorie di operatori:

  • associazioni, onlus, fondazioni e cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al D.Lgs. 286/1998;
  • imprese che esercitano attività di cui all’articolo 2195 cod. civ.. Gli obblighi informativi consistono in generale nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario e sono di seguito riassunti con riferimento alle due categorie di operatori disciplinate rispettivamente ai novellati commi 125 e 125-bis dell’articolo1 L. 124/2017

2.Ambito applicativo oggettivo

L’ambito oggettivo di applicazione degli obblighi di trasparenza consiste nell’evidenziare gli elementi critici nei rapporti bilaterali tra una specifica impresa o un soggetto del terzo settore e un soggetto pubblico.
Le erogazioni pubbliche soggette agli adempimenti possono essere sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, erogati nel periodo considerato con applicazione del criterio di cassa.

Sono escluse dalla disciplina in esame:

  • le agevolazioni fiscali;
  • le erogazioni pubbliche di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria;
  • gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis per un importo complessivo inferiore a euro 10.000,00 nel periodo considerato.

Gli obblighi informativi consistono nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario.

Il regime sanzionatorio, in vigore dal 01.01.2020 prevede, in caso di violazione degli obblighi di trasparenza una sanzione di ammontare pari all’1% dell’erogazione ricevuta con un minimo di euro 2.000,00, oltre alla sanzione accessoria dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione.

In caso di  ulteriore inottemperanza nei 90 giorni successivi la sanzione diventa particolarmente onerosa, con conseguente restituzione integrale delle somme ricevute.

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Come avevamo introdotto solo qualche giorno fa nella news inerente ai nuovi bandi dedicati a brevetti, oggi siamo pronti a fornire una scheda sintetica che raggruppa in chiari concetti e punti tutte le informazioni utili per accedere e capire se la vostra azienda può far parte ai nuovi bandi Brevetti + 2020.

Obiettivo di Brevetti + 20202

Favorire lo sviluppo di una strategia brevettuale e l’accrescimento della capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese, attraverso la concessione ed erogazione di incentivi per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

Operatività Geografica

Tutta Italia

Ente Gestore

Ministero dello sviluppo economico

Soggetti Beneficiari

PMI, anche di nuova costituzione, iscritte al Registro delle Imprese che siano in una delle seguenti condizioni:

  • titolari o licenziatari di brevetto a partire dal 1gennaio 2017
  • titolari di domanda di brevetto nazionale o internazionale con rapporto di ricerca non negativo dal 1gennaio 2016
  • In possesso di accordi preliminari che abbia per oggetto acquisto di brevetto o acquisizione di licenza rilasciato dopo il 1gennaio 2017
  • Società spin-off universitarie titolari di brevetti con partecipazione al capitale sociale da parte di università e enti di ricerca almeno del 10%.

Agevolazione

Contributo in conto capitale a coperture del 80% dei costi ammissibili fino a 140.000 € Per le Spin-off universitarie/accademiche e per le PMI con sede di progetto ubicata nelle Regioni meno sviluppate il limite di copertura è elevato al 100%

Spese Ammissibili

Sono ammissibili i costi dei seguenti servizi, distinti per area di servizio e per sottoservizi secondo quanto riportato:

a. Industrializzazione e ingegnerizzazione

  1.  studio di fattibilità (specifiche tecniche con relativi elaborati, individuazione materiali, definizione ciclo produttivo, layout prodotto, analisi dei costi ed ei relativi ricavi);
  2. progettazione produttiva,
  3. studio, progettazione ed ingegnerizzazione del prototipo;
  4. realizzazione firmware per macchine controllo numerico;
  5. progettazione e realizzazione software solo se relativo al procedimento oggetto della domanda di brevetto o del brevetto;
  6. test di produzione;
  7. produzione pre-serie (solo se funzionale ai test per il rilascio delle certificazioni);
  8. rilascio certificazioni di prodotto o di processo.

b. Organizzazione e sviluppo

  1. servizi di IT Governance;
  2. studi ed analisi per lo sviluppo di nuovi mercati geografici e settoriali;
  3. servizi per la progettazione organizzativa;
  4. organizzazione dei processi produttivi;
  5. definizione della strategia di comunicazione, promozione e canali distributivi.

c .Trasferimento tecnologico

  1. proof of concept;
  2. due diligence;
  3. predisposizione accordi di segretezza;
  4. predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto;
  5. costi dei contratti di collaborazione tra PMI e istituti di ricerca/università (accordi di ricerca sponsorizzati);
  6. contributo all’acquisto del brevetto (solo per gli Spin Off e le start up innovative iscritte nel registro speciale al momento della presentazione della domanda di accesso); non sono ammissibili le componenti variabili del costo del brevetto (a titolo meramente esemplificativo: royalty, fee)

Criteri di selezione e tempistiche

Le richieste di agevolazione possono essere presentate on line a partire dalle ore 12.00 del 30 gennaio 2020 fino ad esaurimento delle risorse. Valutazione di merito secondo l’ordine cronologico di presentazione. Previsto un colloquio con l’impresa per approfondire tutti gli aspetti del progetto di valorizzazione del brevetto

Risorse

21,8 milioni di €

Regime e Cumulabilità

Regime De Minimis non cumulabile con altri aiuti sulle medesime voci di spesa.

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Nuove opportunità per le StartUp. Scopri Smart and Start!

Ai nastri di partenza il pacchetto di misure a favore delle startup innovative.

Pubblicata dal ministero dello Sviluppo economico la circolare che definisce i nuovi criteri e le modalità di presentazione delle domande per richiedere l’agevolazione prevista dalla misura Smart&Start Italia che ha l’obiettivo di sostenere la nascita e lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale, di neo-società – non più di 60 mesi di vita – che puntano a innovare il sistema produttivo italiano. Le domande potranno essere inviate a Invitalia, soggetto gestore della misura, a partire dal 20 gennaio 2020.

Startup, le risorse in campo

Smart&Start Italia ha a disposizione circa 90 milioni di euro di risorse per finanziare piani d’impresa, di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro, finalizzati alla produzione di beni e l’erogazione di servizi ad alto contenuto tecnologico e innovativo. I piani d’impresa potranno essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital Innovation Hub.

Le principali novità introdotte, sulla base del decreto ministeriale del 30 agosto 2019, riguardano:

  • la semplificazione dei criteri di valutazione e di rendicontazione,
  • l’introduzione di nuove premialità,
  • l’incremento del finanziamento agevolato fino al 90%,
  • un fondo perduto fino al 30% per le imprese del Sud e un periodo di ammortamento fino a 10 anni.

Il “nuovo corso” delle agevolazioni

Con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 30 agosto 2019, adottato in attuazione delle disposizioni del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, sono state apportate modifiche al decreto 24 settembre 2014, finalizzate ad una revisione della disciplina attuativa dell’intervento improntata, tra l’altro, alla semplificazione e accelerazione delle procedure di accesso, concessione e erogazione delle agevolazioni, anche attraverso l’aggiornamento delle modalità di valutazione delle iniziative e di rendicontazione delle spese sostenute dai beneficiari.

smart and start

La misura è riservata alle startup innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese e in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto-legge n. 179/2012.

Le startup devono essere classificabili di piccola dimensione.

Ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • significativo contenuto tecnologico e innovativo (sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things),
  • valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

Possono presentare domanda di agevolazione anche le persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa. In tal caso, la costituzione della società deve intervenire entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Possono ottenere le agevolazioni Smart&Start Italia anche le imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano

Informazioni aggiuntive:

Scheda sintetica: in un click tutte le informazioni di cui hai bisogno

Modulistica: scopri la documentazione necessaria per accedere a questa iniziativa per le StartUp

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