Il Governo ha approvato anche la richiesta di scostamento da 40 miliardi che, una volta autorizzata dal Parlamento, consentirà di mettere a punto in tempi brevi un nuovo decreto sostegni.
Aggiornati anche i numeri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che passerà complessivamente dai 208 miliardi previsti dalla legge di bilancio a 237 miliardi.
I 40 mld in dettaglio:
Il Governo ha ipotizzato due distinti scenari per il PIL di quest’anno: Uno positivo, in cui il PIL recupererà il 4,1%, e uno meno roseo in cui la ripresa sarà solo del 2,7%.
Detto questo, il Governo si pone due obiettivi: Il primo obiettivo, di breve termine, è alleviare l’impatto degli effetti diretti e indiretti delle chiusure. Il secondo, è integrare “il forte stimolo al rilancio dell’economia fornito dal PNRR” con “ulteriori interventi che rafforzino la capacità di risposta dell’economia nella fase di ripresa”.
Diventa quindi necessario fornire alle imprese ulteriori sostegni in termini di accesso alla liquidità e capitalizzazione mentre “sul fronte dell’occupazione, sarà necessario assicurare che il mercato del lavoro funzioni più efficientemente e sostenere il ricollocamento dei lavoratori”.
I sostegni ai titolari di partite IVA e alle imprese impattate dalla crisi da Covid-19 rappresentano più di metà degli impegni previsti sul 2021. Saranno adottate inoltre misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite crediti di imposta.
Un’altra parte andrà a sostenere l’erogazione del credito alle piccole e medie imprese (PMI) con una proroga della scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti a fine anno. Anche la moratoria sui crediti alle PMI sarà estesa nel tempo.
Saranno reintrodotti rinvii ed esenzioni di imposta già attuati con precedenti provvedimenti nel corso del 2020. Sarà altresì innalzato il limite alle compensazioni di imposta.
Il Decreto-legge prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa.
Risorse aggiuntive saranno destinate agli enti territoriali affinché possano continuare le politiche di sostegno alle fasce più deboli, sostenere i trasporti locali e mantenere sgravi fiscali quali la sospensione dell’imposta di soggiorno.
Non c’è esplicita citazione nel DEF, una parte di questi 40 miliardi andrà a finanziare anche la parte “non 4.0” e “non digitale” del piano Transizione 4.0.