Dal 18 gennaio al via la compensazione dei crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi e per le attività di ricerca e sviluppo maturati nel 2020.
Per completare l’operazione sono necessari i codici tributo di cui siamo ancora in attesa. La compensazione è pari a un quinto per il credito beni 4.0 ed un terzo per la ricerca e sviluppo.
Ricordiamo che l’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta di natura agevolativa non è soggetto all’obbligo di preventiva presentazione della dichiarazione dei redditi da cui emergono i crediti stessi.
Ovviamente le imprese e i professionisti dovranno verificare gli adempimenti preliminari alla compensazione e in particolare, per i beni strumentali, che vi sia l’annotazione della legge 160/2019 nella fattura. Quando l’investimento supera l’importo di 300mila euro serve la perizia tecnica non asseverata, mentre per importi minori può bastare la dichiarazione resa dal legale rappresentante dell’impresa.
Per il credito da “Ricerca e Sviluppo” occorre la certificazione rilasciata dall’incaricato alla revisione legale o da un professionista avente i requisiti o società di revisione. In tutti e due i casi le comunicazioni informative al Ministero dello Sviluppo economico non si possono fare, mancando ancora la relativa procedura, ma non sono determinanti ai fini della fruizione del credito di imposta.