Nella nuova manovra troviamo il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca (PNR), il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca e il Fondo per la valutazione e la valorizzazione dei progetti di ricerca
Oltre ad istituire nuovi strumenti finanziari a sostegno della ricerca e dell’innovazione, la Manovra 2021 va anche a rifinanziare misure esistenti, come il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, che viene incrementato di 65 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021.
Nello specifico il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del PNR avrà una dotazione di 200 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e di 50 milioni di euro per l’anno 2023.
L’obiettivo del fondo è rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel PNR e garantire lo sviluppo delle linee strategiche nel campo della ricerca scientifica coerenti con il programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE, Horizon Europe.
Il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca ha lo scopo di promuovere gli interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca.
Lo strumento avrà una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 250 milioni di euro per l’anno 2023, 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2035.
Terzo ed ultimo (per adesso) è il Fondo per la valutazione e la valorizzazione dei progetti di ricerca che introduce la possibilità, per il Ministero dell’università e della ricerca, di avvalersi dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a.–Invitalia per i servizi di supporto specialistico, attività di analisi, valutazione e monitoraggio per interventi nel settore della ricerca, con particolare riferimento alla programmazione strategica del PNR e dei progetti finanziati con risorse nazionali, dell’UE e tramite il Fondo per lo sviluppo e la coesione.
La dotazione prevista è di 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021.