Il 27 settembre il Ministro Luigi Di Maio ha confermato l’intenzione di rinnovare gli incentivi in tema di industria 4.0, con particolare riguardo a iper e super ammortamento. Il vicepremier ha anche ribadito la necessità, già introdotta dai precedenti governi, di ampliare la visione che originariamente aveva destinato la misura alla manifattura, per facilitare l’accesso anche a soggetti non necessariamente legati al settore manifatturiero. Ancora, il ministro ha aggiunto che una delle necessità più impellenti del piano è facilitare l’accesso ai fondi alle piccole e medie imprese.
Da Bruxelles, dove si trovava per la firma del parternariato europeo sulla blockchain, il ministro ha infatti confermato che:
“il Governo intende rinnovare i programmi di super e iper ammortamento e di Industria 4.0. Che per noi diventa Impresa 4.0. In particolare intendiamo abbassare i tetti dei fondi in modo da spostare l’accesso verso le piccole e medie imprese, perché le grandi hanno finora cannibalizzato i finanziamenti. Quei programmi saranno rinnovati”.
Naturalmente non c’è ancora alcuna certezza, ma dalle dichiarazioni rilasciate in questa e in altre occasioni dal ministro, e dalle parole di altri esponenti del governo, le intenzioni dell’esecutivo sembrano abbastanza chiare. Anzitutto, c’è la volontà di confermare il piano di incentivi avviato dai governi precedenti. In secondo luogo, l’intenzione di estendere il piano al di là del settore manifatturiero, parlando perciò di Impresa 4.0 invece che di Industria 4.0 (anche questa, operazione già avviata dall’ex ministro Calenda).
Ancora, le parole di Luigi Di Maio sottolineano chiaramente l’obiettivo di coinvolgere in misura maggiore le piccole e medie imprese nella fruizione dei vantaggi. Queste non sono mai state, naturalmente, escluse dalle misure, ma per diverse ragioni hanno fruito in maniera minore dei vantaggi.
Per raggiungere questo obiettivo ci sono due ipotesi allo studio dei tecnici: la prima è quella di creare aliquote diverse a seconda del valore dell’investimento, la seconda di fissare un tetto all’entità dell’incentivo. Ancora, il piano del governo potrebbe riguardare un mix delle due ipotesi: ci sarebbero cioè sia aliquote diverse a seconda dell’entità dell’investimento, sia un tetto massimo all’incentivo.
Aliquote e incentivi
In un articolo del Sole 24 Ore sono riportati alcuni possibili numeri che riguardano sia le aliquote più probabili che l’entità degli incentivi. Secondo questi numeri l’iperammortamento salirebbe al 280% per investimenti fino a 500mila euro, resterebbe al 250% per investimenti tra i 500mile e i 2milioni, scenderebbe al 200% per investimenti tra i 2 e i 10 milioni e al 150% tra 10 e 30 milioni, che sarebbe – riportano alcune fonti – il tetto massimo all’investimento.
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