L’intenzione sembrerebbe quella di rendere Impresa 4.0 strutturale.
Tra le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio c’è proprio un focus dove spiega che il Governo è al lavoro per “promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless”, ma anche per “una nuova versione di Impresa 4.0”, che “si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale”.
Quindi non più transizione 4.0 ma ancora Impresa 4.0, il nome della “vecchia edizione”.
Non è ancora chiaro ovviamente se si tratti di una semplificazione
se la decisione del governo sia quella di seguire le indicazioni del gruppo di esperti guidato da Colao, che tra le altre cose ha suggerito il ripristino integrale con rafforzamento del Piano Impresa 4.0, con la proposta di abbandonando il sistema dei crediti d’imposta e tornando al superammortamento e all’iperammortamento.
Uno degli scenari alternativi potrebbe essere seguire la strada sui cui è al lavoro il Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede invece la proroga del piano Transizione 4.0 fino al primo semestre 2022 e il potenziamento di aliquote e scaglioni dei crediti d’imposta per tutto il periodo.
Vi è tuttavia una terza possibilità: che resti il piano Transizione 4.0, con i crediti d’imposta per beni strumentali e ricerca e sviluppo, prorogato e potenziato; e che ci sia anche un nuovo Impresa 4.0 Plus dedicato ai grandi progetti di automazione, intelligenza artificiale, blockchain e per la transizione green dei sistemi produttivi.
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