Non sono buone notizie quelle che arrivano dalla discussione della manovra in corso in questi giorni in Parlamento. Quello che si prospetta per i prossimi anni è infatti un vero e proprio giro di vite sugli incentivi fiscali che hanno caratterizzato l’azione di sostegno degli ultimi esecutivi alle imprese che innovano.
Come infatti sottolinea Alberto Bertolotti, Amministratore Delegato di IBS Consulting & ACF, in una dichiarazione rilasciata al Giornale di Brescia:
Dobbiamo prendere coscienza di questo inasprimento della manovra che di fatto comporta un dimezzarsi dei benefici a favore delle imprese italiane. A rimetterci sarà anche il personale dipendente se non verrà riconfermato il bonus sulla formazione 4.0.
Di seguito, il dettaglio degli orientamenti proposti dal governo nei testi della manovra circolati finora in tema di politica industriale.
Iper Ammortamento: nuovi scaglioni
Prorogati al 31 dicembre 2019 i termini per usufruire dell’incentivo che sostiene i progetti delle aziende in chiave 4.0,
al 31 dicembre 2020, a condizione che entro la fine del 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato almeno il 20% del costo di acquisizione massimo di 20 milioni. Al posto dell’aliquota unica del 150% vengono introdotti tre scaglioni che variano in ragione dell’investimento: 150% per i progetti fino a 2,5 milioni, 100% per quelli tra 2,5 e 10 milioni e 50% per quelli tra 10 e 20 milioni. Nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali vincolati ai precedenti, è confermata la maggiorazione del 40%.
Cancellato il Super Ammortamento
L’incentivo del Super Ammortamento andrà ad esaurimento con gli investimenti effettuati nel 2018 a condizione che l’ordine sia stato effettuato nel 2017, con un acconto del 20%.
Niente Bonus Formazione 4.0 in vista
Dal testo presentato dall’esecutivo manca qualsiasi riferimento ad un eventuale rinnovo del credito di imposta formazione 4.0, che dunque è durato soltanto un anno.
Credito dimezzato in Ricerca & Sviluppo
Sforbiciata importante al credito di imposta in Ricerca&Sviluppo: dall’attuale tetto massimo di 20 milioni si passa a 10 milioni annui. Confermato l’incentivo al 50% per le spese incrementali relative al personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, per quelle rientranti nell’ambito di contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, start-up innovative e PMI innovative. Scende invece di nuovo al 25% per ogni altra spesa ammissibile.
480 milioni in 6 anni per la Sabatini
È previsto il potenziamento della misura che oggi permette alle imprese di fruire di un contributo a fondo perduto in conto impianti, che varia dal 2,75% al 3,575% annuo, ed è calcolato sul valore del cespite a fronte di investenti in macchinari e attrezzature, attraverso lo stanziamento di calcolato sul valore del cespite a fronte di investimenti in macchinari e attrezzature, grazie allo stanziamento di 480 milioni per il 2018-2024.
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