Il 21 settembre dello scorso anno il Piano Nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0), ha compiuto 1 anno. Con esso sono stati numerosi gli strumenti automatici messi in campo dal Governo per permettere alle aziende di affrontare, pronte, la quarta rivoluzione industriale e favorire i processi di crescita e innovazione volti ad acquisire competitività e attrattività a livello globale.
Come ha ricordato il Ministro Calenda: “Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi”.
In questo articolo, primo di una serie di approfondimenti sull’argomento, parleremo delle origini del Piano e di quanto l’Italia stia mettendo in atto, in questi anni, per renderlo pienamente operativo.
L’espressione
L’espressione Industria 4.0 è un calco linguistico dall’inglese Industry 4.0, mutuato a sua volta dal tedesco Industrie 4.0, apparso per la prima volta alla nota fiera sulle tecnologie industriali Hannover Messe e successivamente utilizzato dal governo federale tedesco in varie occasioni per identificare i piani di investimento che miravano ad aggiornare l’industria tedesca.
Quei piani sono stati poi ripresi dai vari governi con nomi più o meno simili (Industrie du future, Smart Industry, Catapult, High Value Manufacturing, Piano Impresa 4.0 ecc), ecco perché la Germania è uno dei paesi all’avanguardia in questo processo di riconversione e aggiornamento che vede coinvolti i grandi gruppi industriali, le università e le start up innovative, tutti sotto la regia del governo federale tedesco.
In quasi tutti i paesi europei si sta assistendo a piani di riconversione e aggiornamento industriali volti a far entrare rapidamente le varie economie nazionali nella quarta rivoluzione industriale. Si tratta di piani avveniristici e molto ambiziosi, da cui dipenderà il futuro economico degli stati che ne beneficeranno.
Secondo uno studio effettuato dalla società di ricerca americana “Markets & Markets”, si stima che il valore complessivo di questa rivoluzione ammonterà a 152,31 miliardi di dollari entro il 2022, con un tasso di crescita annuale del 14,72%. Insomma, si parla di cifre molto importanti.
Piano Nazionale Impresa 4.0
In Italia Industria 4.0 è un modello di produzione e gestione aziendale dove gli elementi caratterizzanti sono connessione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso big data e adattamenti in tempo reale. Tutto questo è caratterizzato dall’uso di macchinari collegati al web, analisi derivanti dalla rete e la possibilità di gestire con flessibilità e razionalità il ciclo produttivo.
Uno degli obiettivi che il Ministero dello Sviluppo Economico si è posto è quello di mobilitare circa 24 miliardi di euro tra investimenti privati, spesa privata in ricerca e sviluppo e volumi di investimento: tutto entro il 2020.
Per far ciò Impresa 4.0 prevede misure basate su tre linee guida:
operare in una logica di neutralità tecnologica;
intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali;
agire su fattori abilitanti.
Articolate nelle seguenti azioni:
Iper e Super Ammortamento;
Nuova Sabatini;
Fondo di garanzia;
Credito d’imposta R&S;
Start up e PMI innovative;
Patent box;
Centri di competenza ad alta specializzazione;
Tecnologie avanzate per l’impresa;
Centri di trasferimento tecnologico;
Formazione, consulenza e servizi.
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