Il grido di allarme arriva da molte PMI italiane ormai a corto di liquidità e in continua lotta con banche e le altre aziende che non pagano.
Se da un lato il Governo ha cercato di tamponare al problema istituendo il “Fondo Serenella”, un finanziamento a tassi agevolati in favore delle PMI in crisi, dall’altro non va sicuramente meglio con l’Accesso al Credito, in quanto ormai le banche hanno ridotto ogni aiuto e finanziano sempre meno i progetti delle aziende (in media un’impresa su tre).
Per cercare quindi di trovare altre fonti di finanziamento, le aziende stanno iniziando a sperimentare nuovi strumenti e hanno trovato un feedback positivo ed importante nella finanza alternativa.
Tra questi l’invoice trading, l’equity crowdfunding e il social lending: strumenti che permettono di ricevere immediatamente liquidità in cambio di fatture o di tassi di interessi abbastanza contenuti.
In particolare il social lending è uno strumento in netta crescita e si tratta di piattaforme dove le piccole e medie imprese possono presentare i propri progetti e chiedere finanziamenti direttamente ai privati. Altrettanto in crescita il factoring, ovvero la vendita di crediti deteriorati ad aziende specializzate nel recupero; così facendo le aziende ottengono liquidità nel breve anche con la possibilità di perdere qualcosa rispetto al totale del debito.
Ed è proprio in questa che viene definita finanza alternativa che molte PMI stanno puntando le ultime speranze.
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